Kodak Box 620 C, una Kodak davvero insolita

Kodak Box 620 C
Kodak Box 620 C

Solo recentemente mi sono imbattuto nella Kodak Box 620 C, una macchina fotografica davvero insolita e bizzarra nel panorama delle box camera a marchio Kodak. Informazioni e letteratura su questo modello sono molto scarse: la macchina non sembra catalogata nei principali testi di riferimento, da McKeown’s a Coe, tanto che soltanto l’intervento di alcuni esperti collezionisti ha permesso di documentarne l’origine.

Una macchina misteriosa

Il corpo macchina della Kodak Box 620 C presenta indubbiamente alcune caratteristiche bizzarre, in termini di design e di efficienza. Esteriormente ricorda la Kodak Six 20 Brownie Special, di produzione americana, con molte differenze funzionali. Una prima incongruenza è data dalla presenza di due mirini di diversa natura: uno a cornice ripiegabile, montato sulla sommità del corpo macchina, e uno a specchio ruotabile, montato sul frontale in posizione disassata. Il mirino a specchio ha una fattura simile a quelli usati sui modelli Kodak a soffietto e sembra appeso al frontale della macchina come un corpo estraneo.

Retro della Kodak Box 620 C
Vista posteriore della Kodak Box 620 C.

Sul retro della macchina è presente una maniglia in similpelle, che risulta inefficiente sia per il trasporto della fotocamera (poiché mette a richio l’obiettivo) sia nell’impugnatura durante lo scatto.

La placchetta metallica presente sulla sommità del corpo-macchina riporta il nome parziale del modello.

Sulla sommità del corpo macchina è collocata una placchetta con inciso il nome del modello, seppure in modo incompleto: Kodak Box 620. Questa placchetta in realtà assomiglia a quella usata sulla Kodak Box 620 del 1936, prodotta sempre dalla Kodak AG di Stoccarda.

All’interno della macchina, sul roll holder, un’etichetta adesiva rammenta l’uso di pellicole in formato 620, ma, insolitamente, non riporta le altre informazioni normalmente presenti sulle etichette dei vari modelli Kodak (manifattura, dettagli delle pellicole utilizzabili, brevetti ecc.).

Kodak Box 620 C, sulla sinistra è ben visibile il mirino a specchio.

Nell’insieme la macchina non sembra il frutto di un progetto organico, ma un’aggregazione di elementi disomogenei.

Le Caratteristiche tecniche

Il catalogo di Karl Otto Kemmler “Nagel und Kodak kameras1, edito nel 1983, descrive la Kodak Box 620 C a pagina 112, elencando alcuni dettagli tecnici.

Si tratta di una macchina a rullino con corpo in alluminio, capace di 8 esposizioni con pellicole in formato 620. La macchina produce negativi in formato 6×9, corrispondente all’attuale medio formato. E’ dotata di due mirini, uno a cornice ripiegabile, e uno a specchio ruotabile. L’obiettivo è un menisco semplice con distanza di messa a fuoco fissa, compresa fra 3 metri e l’infinito, e presenta un filtro giallo incorporato. L’otturatore ha due tempi di posa: 1/25” per le istantanee e la posa T. L’apertura ha due regolazioni (non specificate) e la levetta di selezione permette anche di mettere in posizione il filtro giallo. La levetta di scatto è doppia, per consentire l’attacco del cavo di rilascio remoto.

La descrizione della Kodak Box 620 C nel libro di Otto Kemmler Nagel und Kodak Cameras (si ringrazia David Jentz)

Kemmler fa risalire la fotocamera all’ottobre del 1939 e dichiara che fu costruita fino al 1940.

La datazione di Kemmler tuttavia non coincide con quella del libretto di istruzioni Anleitung für Kodak Box 620 Mod. C, conservato dalla Historical Society for Retina Cameras2 e datato luglio 1939. Nello stesso libretto si trova conferma che la macchina venisse fabbricata dalla Kodak AG di Stoccarda, presso il complesso Kodak Stuttgart-Wangen nella Hedelfinger Straße.

Manuale della Kodak Box 620 C
Libretto di istruzioni della Kodak Box 620 Mod. C, a pagina 13 una fotografia identifica il Bau 5 (palazzina 5) nel complesso Kodak AG Stuttgart-Wangen nella Hedelfinger Straße di Stoccarda, dove la macchina era costruita.

Verosimilmente la fotocamera rimase in produzione per un breve periodo di tempo (probabilmente meno di un anno) fra il 1939 e il 1940.

Questo intervallo di tempo si sovrappone alle fasi di avvio della Seconda Guerra Mondiale, che ebbe inizio il 1 settembre 1939. All’epoca il sistema industriale tedesco era oggetto di controllo statale sia per la riconversione tra produzione civile e bellica sia per la regolamentazione delle relazioni con gli interlocutori stranieri. In effetti, a partire dal 1940 gli stabilimenti Kodak AG di stoccarda avviarono la produzione di materiale militare e nel 1941 la fabbrica venne nazionalizzata.

Kodak Box 620 C pubblicità
L’opuscolo, datato 1940 e pubblicato in lingua ungherese, pubblicizza la Kodak Box 620 C assieme alla Kodak Six 20 Brownie Special (anche se, stranamente, il nome stampato nell’opuscolo è Kodak 620 Brownie Special).

E’ pertanto possibile che in un clima di crescente confusione sociale la filiale tedesca di Kodak abbia assemblato, frettolosamente e in autonomia rispetto alla casamadre americana, una macchina fotografica economica dal carattere piuttosto distante rispetto agli standard di efficienza e razionalità tipici dei prodotti Kodak.

Fonti delle informazioni

Per tutte le informazioni contenute in questo articolo si ringraziano: Klaus Schicht, esperto di fotocamere presso la Historical Society for Retina Cameras, che ha fornito copia del libretto di istruzioni, e David Jentz, che lo ha contattato e ha fornito copia del libro di Karl Otto Kemmler; Ruud Hoof per aver contattato Todd Gustavson, curatore del George Eastman Museum di Rochester3, che ha prodotto copia del volantino pubblicitario del 1940; Ed Van Mil, Carlos Arnáiz, Jay Freud, Dan Colucci per aver contribuito a vario titolo alla ricerca di notizie.


Note:

  1. Nagel und Kodak Kameras: Ein Katalog für Sammler, Karl Otto Kemmler, ed. G. Kemmler, 01/01/1983. Nel testo sembrerebbe che la macchina sia stata introdotta nell’ottobre del 1939. Il manuale di struzioni citato nell’articolo però è datato luglio 1939.
  2. Historical Society for Retina Cameras
  3. George Eastman Museum

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