La Pocket Kodak del 1895

fig.1 Una Pocket Kodak versione 1895, con rullino in formato 102, scatola originale e libretto di istruzioni (Coll. Privata)

La Pocket Kodak è una piccola box camera prodotta dall’azienda Eastman Kodak tra il 1895 e il 1900. Compatta, leggera e facile da usare fu un grande successo commerciale e contribuì alla diffusione della pratica fotografica amatoriale.

Si trattava in effetti di un gioiellino di tecnologia che combinava tutte le innovazioni all’epoca disponibili nel settore delle fotocamere a cassetta. La Pocket Kodak venne posta in commercio nel luglio del 1895: ne furono vendute oltre 100.000 nel primo anno, con un totale di circa 147.000 unità fabbricate fino al 1900, ultimo anno di produzione (cfr. nota 1).

Caratteristiche

La Pocket Kodak del 1895 è una piccola macchina a cassetta (box camera) dalle dimensioni davvero “tascabili”: 5,7 x 7,3 x 9,8 cm circa (in pollici: 2 1/4 x 2 7/8 x 3 7/8) e dal peso di appena 140 grammi (5 once). L’involucro esterno è in legno ricoperto in pelle rossa oppure nera. Le sue caratteristiche peculiari sono tre:

  • la macchina utilizza cartucce di pellicola daylight in formato 102 da 12 pose, creato per questa fotocamera e poteva essere caricata con luce diurna (anche se non in pieno sole): la pellicola è infatti avvolta da una striscia di carta protettiva (nera all’esterno e rossa nel lato rivolto alla pellicola sensibile) sulla quale venivano anche stampati i numeri di avanzamento dei fotogrammi. I rullini hanno una guancia dentellata per agevolare lo scorrimento della pellicola. Quest’ultima produce negativi rettangolari di circa 3,8 x 5cm ( 1 1/2 x 2 pollici);
  • sul lato posteriore della macchina è presente un’apertura circolare, protetta con una membrana di colore rosso, che permette all’utente di leggere i numeri di avanzamento dei fotogrammi (cfr. nota 2).
  • il Frontroll design è un’innovazione progettuale che consentiva di avanzare la sede dei rullini nella parte frontale della fotocamera, oltre il piano focale e vicino all’obiettivo, accorciando sensibilmente le dimensioni della macchina (cfr. nota 3).
Pocket Kodak 1895
Fig.2 Pocket Kodak, versione 1895, prima variante: vista frontale e posteriore (Coll. Privata)

L’obiettivo è una semplice lente a menisco, con focale fissa (da circa 4 piedi all’infinito), ed è presente un piccolo mirino a specchio. Il funzionamento è elementare: inizialmente la macchina dispone di un’unica levetta per armare l’otturatore e scattare oltre a una manopola per l’avvolgimento della pellicola. Successivamente, dal 1896, viene montato un otturatore rotante con possibilità di regolazione del diaframma e scelta tra scatto istantaneo e posa T.

Tisdell shutter
Fig.3 Otturatore Tisdell: armato (a sinistra) e a riposo (a destra). Coll. Privata

Era anche possibile scattare fotografie su lastra di vetro: un sottile portalastre poteva essere inserito all’interno della macchina, rimuovendo il pannello scorrevole contenente la finestrella rossa sul dorso.

Fig.4 Fondello della Pocket Kodak versione 1895. A sinistra: anagrafica interna con indicazione del modello; a destra: grafica sul pannello scorrevole con indicazione della filiale inglese. La fotocamera potrebbe far parte dei lotti destinati all’esportazione, oppure il pannello potrebbe avere datazione posteriore (Coll. Privata)

Il Progetto

La Pocket Kodak fu progettata da Frank Brownell, il giovane designer che aveva già collaborato con George Eastman (fondatore della Eastman Kodak), alla realizzazione della storica Kodak Camera del 1888. Brownell, che Eastman considerava “il più grande progettista di macchine fotografiche al mondo“, lavorava in esclusiva per la Kodak progettando e costruendo macchine fotografiche nella sua fabbrica di Rochester, la Brownell Manufacturing Co. Dal 1893 la fabbrica aveva sede nell’edificio denominato Camera Works a Rochester (NY), il cui proprietario era lo stesso George Eastman.

Le Pocket Kodak erano costruite nella fabbrica di Brownell al costo unitario di 80¢, venivano vendute alla Eastman Kodak al prezzo di 87¢ e da quest’ultima commercializzate al dettaglio al prezzo di 5$ (circa 125 dollari al valore attuale), incluso un rullino di pellicola e il libretto di istruzioni (cfr. nota 4).

Versioni

Le versioni principali della Pocket Kodak sono due, quella iniziale commercializzata a partire dal luglio 1895 e la seconda apparsa nel giugno del 1896, con una configurazione significativamente diversa rispetto alla prima versione. Entrambi i modelli presentano poi alcune varianti, interessanti soprattutto a fini collezionistici.

  • Versione 1895 (prodotta fino a giugno 1896): mirino circolare; rivestimento in pelle rossa liscia o nera granulosa; otturatore Tisdell (a doppia ghigliottina) con singola levetta per armare, scattare e selezionare il tempo di posa (istantanea o posa T); diaframma non regolabile; telaio interno in alluminio. La versone del 1895 esiste in 4 varianti, di seguito decritte in ordine cronologico:
Pocket Kodak body
Fig.5 Pocket Kodak versione 1895, prima variante: sul telaio sono visibili le guide angolari in feltro e le alette metalliche lisce e prive di inscrizioni (Coll. Privata)
  • prima variante: otturatore solidale con la calotta metallica di trasporto della pellicola; guide angolari per lo scorrimento della pellicola in feltro; alette metalliche di alloggiamento del rullino lisce e senza inscrizioni (fig. 5);
  • seconda variante: otturatore montato separatamente su un pannellino scorrevole in legno;
  • terza variante: guide per lo scorrimento della pellicola a cilindro metallico; otturatore montato separatamente; alette metalliche di alloggiamento del rullino con o senza scritta (Fig. 6);
  • quarta variante: guide per lo scorrimento della pellicola a cilindro metallico; otturatore solidale con il corpo macchina; alette metalliche di alloggiamento del rullino con scritta.
Fig.6 Pocket Kodak versione 1895 in pelle nera, terza variante: sul telaio (a sinistra) sono visibili i cilindri metallici che fungono da guida per la pellicola e le alette color oro con incisa la dicitura “Start the paper under this yoke” (Coll. Privata)
  • Versione 1896 (da giugno 1896): mirino rettangolare; telaio interno in legno; disponibile solo con rivestimento in pelle di colore nero; otturatore rotante solidale con il corpo macchina; levette di regolazione del diaframma (3 stops) e dei tempi di posa (istantanea e posa “T”); ’96 Model stampato all’interno del fondello; alette metalliche di alloggiamento del rullino con inscrizione incisa; peso 6 once, pari a circa 170g (cfr. Fig. 7).
  • Versioni successive: prodotte fino all’anno 1900 sono denominate ’98 Model, ’99 Model e Model D (per l’anno 1900) con stampa del nome all’interno del fondello. A partire dalla versione del 1896 il design della macchina è standardizzato, e quindi non vi sono significative differenze tra i vari modelli che continuano a essere disponibili solo in colore nero. Nel giugno del 1898 vengono rinforzate le protezioni interne contro le infiltrazioni di luce. Non risultano esempi con indicazione ’97 Model (cfr. nota 5).
Pocket Kodak 1896
Fig.7 Pocket Kodak versione 1896. Nell’immagine al centro è ben visibile il nuovo otturatore rotante, con levette per la regolazione del tempo di scatto (istantanea e posa T) e del diaframma (Coll. Privata)

La Pocket Kodak nell’utilizzo pratico

Il successo della Pocket Kodak fu dovuto alla portabilità, al prezzo moderato e alla facilità d’uso: “basta premere un pulsante” era lo slogan pubblicitario (one button does it, you press it; cfr. fig.8).

Fig.8 Pubblicità per la versione del 1895 (a sinistra) e per il modello “migliorato” del 1896 (a destra)

Come descritto nel dettagliato libretto di istruzioni, la fotocamera doveva essere impugnata con entrambe le mani all’altezza della vita e il pulsante era premuto con il pollice destro. E’ particolarmente interessante notare la posizione consigliata al fotografo per lo scatto verticale (fig. 9): doveva porsi di lato rispetto al soggetto della fotografia poiché la macchina era dotata di un solo mirino.

Fig.9 Impugnatura della macchina. Notare sulla destra la posizione del fotografo in caso di inquadratura verticale: di lato rispetto al soggetto della fotografia (dal manuale di istruzioni “Pocket Kodak Primer” ed. 1896 a cura di Eastman Kodak Co.).

Il delizioso ritratto nella fig.10 è stato ottenuto con una fotocamera Pocket Kodak verosimilmente negli ultimi anni del 1800. Proviene dalla contea di Eau Claire nello stato del Wisconsin (USA). La nota redatta a mano sul retro dice: “Ornstein before the sleigh capsizing” (Ornstein prima che la slitta si capovolga). La fotografia è montata su un elegante cartoncino decorato a rilievo. Nel bordo inferiore è impressa una stampa a rilievo con l’etichetta “Pocket Kodak“.

Wisconsin, Eau Claire, Ornstein before the sleigh capsizing
Fig.10 Fotografia scattata con una Pocket Kodak (fronte e retro). La fotografia è montata in un cartoncino che reca la dicitura “Pocket Kodak” in rilievo nella parte inferiore. Sul retro si legge: “Ornstein before the sleigh capsizing” (Ornstein, prima che la slitta si capovolga). Coll. Privata



(1) Brian Coe, Kodak Cameras The First Hundred Years, Hove Foto Books, 1988.

(2) In realtà la prima macchina Kodak che utilizzò la pellicola daylight con i numeri progressivi dei fotogrammi fu la Kodak Bullet N.2, introdotta nel marzo del 1895. Questa macchina riprendeva un’innovazione già introdotta dalla Boston Camera Company di Samuel Turner e per la prima volta commercializzata con la Bull’s Eye Camera del 1892. Turner aveva brevettato la pellicola daylight nel 1895 senza avere in realtà inventato nulla: i primi studi sulla pellicola numerata a luce stagna di C. Barr e l’uso della finestrella rossa dell’ingegnere polacco L. Warnerke risalgono al 1855. Il brevetto di Turner sarà infatti dichiarato nullo dalla Corte di Appello statunitense nel 1906.

(3) Il rullino per pellicola flessibile (Roll Film holder, 1881) ed il Frontroll Design (1886) furono brevettati da David Henderson Houston, che, a quanto sembra, registrò a suo nome le invenzioni del fratello Peter.

(4) Encyclopedia of Nineteenth Century Photography, J. Hannavy, Vol.1, ed. Routledge, USA, 2008, pag. 224 seg.

(5) L’esistenza del modello 1897 è citata in Coe, pag. 29, rif. nota 1. Al riguardo si veda anche David Purcell, redbellows.co.uk


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